La magia dei libri rari e antichi: la parola a Bruno di Antica Libreria di Catania

Non solo una libreria ma una libreria di libri antichi e rari. Da dove nasce l’amore per i libri?

Francamente non avrei mai pensato di diventarlo, per trent’anni mi sono occupato di tutt’altro. Semplicemente un giorno mi sono trovato nella necessità di dover gestire ed inventariare un discreto numero di libri antichi e non nascondo che in vita mia non ne avevo mai sfogliato uno. Mi si è aperto un mondo.

A quel punto ho unito la mia passione per l’informatica con la nascente passione per i libri antichi ed ho pensato di aprire un e-commerce nell’ormai lontano 2003 e devo dire con orgoglio che siamo stati fra le prime librerie ad avventurarci in rete. L’attività è andata con il tempo a svilupparsi sempre di più regalandomi tantissime soddisfazioni e diventando a quel punto un’attività lavorativa a tutti gli effetti tanto sceglierla come lavoro a tempo pieno.

Aprire una libreria a Catania non è stato un azzardo?

Azzardo è dire poco, direi più una follia.
L’ho fatto nel 2019 perché pensavo che i tempi fossero ormai maturi per iniziare una nuova esperienza. L’idea era quella che l’apertura di un negozio fisico potesse intercettare un bacino di utenza catanese e non. A Catania non esisteva ormai da tanti anni un punto di riferimento per turisti, bibliofili e amanti dei libri rari ed antichi ed è per questo che ho intrapreso questo nuovo percorso.

Cos’è che ogni giorno le fa dire: ne vale la pena?

Il primo anno abbiamo lavorato bene, abbiamo organizzato decine di incontri a trecentosessanta gradi che ci hanno portato sicuramente a dire “ne vale la pena”. Abbiamo aperto la libreria a tutti quelli che ce ne hanno fatto richiesta, autori, editori, studiosi, musicisti, scuole, e siamo stati felici di condividere la nostra realtà.

Poi è arrivato il covid ed è cambiato tutto, abbiamo dovuto tenere chiuso e con il distanziamento sociale sono venuti meno tutti gli incontri. A quel punto ho pensato “non ne vale la pena”.

Le cose finalmente pare stiano prendendo una piega diversa ed in questo mese di dicembre riprenderemo con gli incontri in libreria e solo fra qualche mese potrò dirvi se ne vale ancora la pena.

Cosa le piace di più dei libri e come sceglie quali sono adatti alla sua libreria?

Dei libri, la cosa che più mi piace e che allo stesso tempo mi affascina, è immaginare la storia che ci sta dietro e quante diverse persone li hanno sfogliati. Immaginare un libro di 500 anni sopravvissuto in chissà quante case e scaffali diversi, a guerre, terremoti, incendi, mi emoziona come mi emoziona leggere le note o le dediche che trovo all’interno delle pagine.

I testi più adatti per una libreria come la mia sono sicuramente i testi antichi di pregio e rari. Ma per poter giustificare un’attività come questa occorre tenere sugli scaffali anche libri che, pur sempre datati, abbiano prezzi accessibili a tutti, anche a chi vuole spendere pochi euro e desidera portarsi a casa un po’ di storia o solo il profumo della carta antica.

In quanti siete a lavorare in libreria?

Al momento siamo in due, personalmente mi occupo prevalentemente della vendita on-line.

In negozio è presente la mia preziosa ed indispensabile collaboratrice Laura che con la sua preparazione e memoria riesce sempre a trovare il libro giusto per ogni richiesta che le possa arrivare.

Il mercato dei libri antichi e rari è vivo? Cosa consiglierebbe a un giovane che vuole approcciarsi a questo mercato?

Il mercato di questo tipo di libri a mio avviso è ancora vivo in termini numerici assoluti. Non lo è altrettanto per le quotazioni che ormai da qualche anno sono sicuramente al ribasso grazie al fatto che il numero di libri è sempre maggiore e in costante aumento sul mercato on-line. La tendenza al ribasso dei prezzi ci penalizza fortemente visto che è inversamente proporzionale all’aumento dei costi di gestione che dobbiamo sostenere per tenere in vita l’attività sia fisica sia on-line.

Ai giovani che vogliono approcciarsi a questo tipo di attività posso solo dire di provarci ma solo a condizione di essere consapevoli che non è un lavoro sufficientemente remunerativo. Le soddisfazioni economiche sono veramente poche. L’arricchimento mentale è tutta un’altra cosa.

Bruno Bugliarello

Lei ha mai conosciuto un signor Balkan? E a Dean Corso nel film “La nona porta” cosa chiederebbe?

Ci sono diversi Balkan che frequentano la libreria, alcuni ormai affezionati amici, che si rivolgono a noi per recuperare un testo ormai introvabile; le richieste anche più improbabili ci permettono di accostarci a mondi sconosciuti e di allargare sempre più i nostri orizzonti.

A Dean Corso chiederei di fare una visita anche in questa libreria dove mi auguro possa trovare solo atmosfere paradisiache!

Il libro Bonfirraro che consigli ai tuoi lettori?

Consiglierei i libri sull’Etna ll Grand Tour dell’Etna di Maria Lionti o Il Vulcano di Enea di Gabriele Mulèperché rispondono al bisogno di conoscere la storia del nostro territorio in maniera godibile e consentono al lettore stesso di viaggiare tra le pagine di un libro.

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