La donna del futuro
Tradotto da Fabiana Chillemi
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Anno | |
Pagine | 240 |
Collana | |
ISBN |
18,00€

La donna del futuro
18,00€
Concepción Arenal, giurista e riformatrice sociale, è tra le voci più lucide dell’Ottocento europeo. In questo volume, per la prima volta in italiano, si riuniscono due testi decisivi: La donna del futuro (1869), pamphlet che smaschera le contraddizioni della subordinazione femminile e indica in istruzione e lavoro le leve dell’emancipazione; e La donna di casa (1883), rilettura realista del ruolo domestico che non rinuncia all’obiettivo: la piena dignità della donna.
Arenal confuta le presunte prove fisiologiche dell’inferiorità femminile, smontando argomentazioni pseudo-scientifiche e mostrando come le differenze attribuite alla natura derivino dall’educazione negata e dall’esclusione dall’esercizio delle facoltà. Denuncia l’assurdo di una legge civile che tratta la donna da minore mentre quella penale la punisce da pari; ricostruisce una storia femminile amputata, resa invisibile dall’assenza di accesso allo studio.
Ne esce un’analisi serrata e sorprendentemente attuale: dove la cultura produce diseguaglianza, si indebolisce l’intera società; dove si investe sull’educazione femminile, crescono razionalità, giustizia e benessere.
Emancipare, per Arenal, non significa imitare l’uomo, ma mettere la donna nelle condizioni di sviluppare le proprie capacità nel lavoro, nella vita pubblica e in famiglia, perché ciò che ferisce le donne ferisce anche gli uomini.
La donna di casa non è una marcia indietro, ma la verifica di come quel programma debba misurarsi con la realtà domestica: responsabilità condivise, rispetto reciproco, autonomia economica, educazione dei figli come investimento civico. Non solo atto d’accusa, ma progetto politico e morale: pari accesso allo studio, apertura delle professioni, coerenza delle leggi. Un classico attuale.
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