Volusiano

Visitando a Piazza Armerina la famosa villa romana del Casale, ci si immerge in un mondo ricco di immagini e di particolari che danno subito l’idea dell’ambiente culturale dei suoi abitatori. I soggetti, espressi da mosaici vivacissimi, narrano con efficacia gli usi, i costumi del tempo, il fasto e l’indole di proprietari che avevano, nell’interno della Sicilia, un buen retiro non meno prestigioso di una reggia romana. Ma al visitatore, oltre all’impatto visivo, resta un grosso problema. Chi erano i proprietari della villa. Perché avevano scelto quell’area boschiva da cui traeva origine il fiume Gela (allora navigabile). Da che gente era frequentata la villa nelle manifestazioni pubbliche. Quali erano le loro aspirazioni. Quali rapporti sociali esistevano fra Volusiano e i coloni che coltivavano il vasto possedimento che raggiungeva Filosofiana. A queste domande ha dato risposta Vittorio Malfa, dopo uno studio approfondito di testi storici e di documenti epistolari poco noti. Infatti ha ricostruito il linguaggio del tempo, giungendo ad una felicità espressiva degna della migliore letteratura classica. Col metodo della scomposizione e della ricomposizione degli strutturalisti francesi, ha reso intelligibile l’abbondante epistolario di Volusiano a Nicomaco, ricavando episodi, bozzetti e travagli psicologici che altrimenti si sarebbero perduti, restando freddamente imbalsamati in migliaia di immagini fissate nei mosaici.